venerdì 18 giugno 2010

Forse non c'è la cultura della cultura

A mio avviso tagliare i fondi per la cultura fa parte di un disegno preciso di chi sa che vince le elezione grazie al voto dei semi-analfabeti.

Oggi al Teatro del Lido occupato e riaperto si è discusso di questo, ma non solo. Si è parlato di cosa fare per reagire, per ottenere solidarietà, per far sì che il teatro riapra e torni a vivere.

A mio avviso quello che manca al momento al nostro territorio, soprattutto tra i ragazzi più giovani, è la cultura della cultura. Manca la consapevolezza del contributo che teatro, poesia, arti visive, cinema e musica possono dare alle nostre esistenze. L'arte viene percepita come un vezzo da radical-chic a volte, come qualcosa di cui poter fare a meno.

Per innescare questa consapevolezza bisognerebbe avvicinare i giovanissimi al mondo della cultura - e perché no proprio a cominciare dal teatro - sin dai primissimi anni di età. E' quello che si è cercato di fare al Teatro del Lido, e quello che farò con la mia nipotina.

Per i più grandi, quest'estate probabilmente tenteremo di chiamarli dalle piazze. Casa per casa.



giovedì 6 maggio 2010

Col sole ci guadagniamo tutti


Ecco il mio articolo apparso sull'ultimo numero del giornalino del Comitato Civico 2013



Abbiamo già parlato su questo giornalino dei comuni virtuosi. La loro forza, il loro impegno, spesso consiste nell'applicare alle specifiche realtà territoriali buone pratiche sperimentate altrove. Non si può certo dire che questo sia il caso del XIII municipio e del comune di Roma in generale, che al di là dei proclami e degli annunci raramente assume decisioni innovative. L'esempio della regione Puglia- che he deciso di imprimere una svolta nelle politiche energetiche - potrebbe essere emulato.
Oltre alla progressiva introduzione dei pannelli fotovoltaici sugli edifici pubblici si è deciso di certificare energeticamente anche gli edifici privati e incrementare l'utilizzo dei pannelli sui tetti. Le spese verranno sostenute in compartecipazione con le Province e i Comuni, ma l'elemento innovativo sta nella possibilità di affittare aree come pensiline, parcheggi e tetti a soggetti che si occupano di fotovoltaico. Per facilitare l'incontro tra le parti in causa verrà introdotto un registro degli imprenditori interessati, delle società individuali o cooperative, dei consorzi e di tutti quegli operatori economici interessati al business.

mercoledì 24 marzo 2010

Schizofrenia da bicicletta





Guardate le due foto che vi proponiamo. Potrebbe sembrare difficile da credere, eppure si tratta della stessa piazza, ovvero l'isola pedonale di piazza Anco Marzio. Giungendo da via della Stazione Vecchia si trova il cartello di divieto d'accesso per le biciclette; giungendo dal lungomare si incontrano le colonnine verdi del nuovo punto bike sharing del XIII municipio, di prossima inaugurazione. Ce n'è abbastanza per un attacco di schizofrenia.
Schizofrenico è stato fino a questo momento l'atteggiamento del municipio. L'agenzia della mobilità del Comune di Roma e l'associazione Ostia in Bici XIII puntano entrambe il dito contro le scelte di Vizzani. Non fa infatti parte del regolamento comunale vietare le isole pedonali all'accesso delle biciclette. E' una decisione tutta locale che ci regala un triste primato continentale.
“Abbiamo girato parecchi Paesi europei in bicicletta – ci confermano allo stand di Ostia in bici presente domenica scorsa alla rassegna EnergyDay – e mai abbiamo riscontrato una piazza pedonale interdetta al transito delle biciclette. Speriamo vivamente che l'amministrazione municipale ci ripensi”.
Il comune, ovviamente, non vuole essere da meno. A dispetto di annunci-spot che vedrebbero Roma come prossima capitale dell'ecosostenibilità, il sindaco Alemanno farebbe bene ad operarsi per incentivare l'uso della bicicletta, anziché porre fantasiosi paletti. Chi scegliesse di associare una bicicletta pieghevole ai mezzi pubblici, stando al regolamento comunale, deve pagare un ulteriore titolo di viaggio, oltre al proprio.
A farsi fotografare con i guru dell'ambientalismo mondiale, caro sindaco, sono capaci tutti. Mettere in campo politiche serie per il rispetto dell'ambiente è tutta un'altra cosa.

giovedì 18 marzo 2010

Dalla teoria alla pratica: compostiera a scuola

Ecco il mio articolo uscito sull'ultimo numero del giornalino del CC2013 (www.cc2013.it)

A quanto ci risulta è il primo esempio di compostaggio scolastico: nel cortile della scuola di via Capo d'Armi è stata inaugurata una compostiera che trasformerà in terreno fertile i rifiuti organici delle merende dei giovani studenti.
Abbiamo trattato qualche settimana fa il corso sul riciclo che gli esperti Anselmo Falbo e Silvana Denicolò hanno condotto presso le classi quinte del comprensorio. Dalla teoria in aula si è passati alla pratica. Stavolta è stata l'esperta Fulvia Causio a mostrare ai ragazzi come mettere a punto una compostiera, come scegliere la terra adatta e i rifiuti organici da utilizzare.
“I ragazzi hanno risposto in maniera entusiastica alle nostre sollecitazioni – ci spiega la Causio, indicando il cumulo di insalata, pane e bucce di frutta – hanno conservato gli avanzi dei pasti, le scorze degli agrumi e il pane rancido. Noi abbiamo fatto capire loro come si assembla una compostiera, l'importanza dei rami secchi alla base per ossigenare il compost, l'equilibrio tra cibi umidi e secchi per assicurare la buona riuscita del terriccio”.
La speranza è che anche le altre scuole del territorio facciano lo stesso. “Il nostro obiettivo è il futuro – puntualizza la Causio -. Chi a 10 anni butta i propri avanzi in una compostiera e non in un bidone dell'immondizia, a 20 pretenderà che i rifiuti della sua comunità finiscano in centri di riciclo e compostaggio e non in discarica”.

venerdì 12 marzo 2010

Eco-bike tour, si bissa

Il mio articolo uscito sull'ultimo numero del giornalino del Comitato Civico Duemilatredici



Il mondo dell'associazionismo di Ostia e del litorale si ritrova anche quest'anno in una grande manifestazione-pedalata all'insegna del rispetto per l'ambiente.
Dopo il successo della scorsa edizione (circa 500 i piccoli ciclisti provenienti dalle scuole del XIII municipio) quest'anno si bissa. E si cerca addirittura di migliorare.
Nel mese di maggio ritornerà l'Eco-Bike Tour, un giro in bicicletta per le vie di Ostia che terminerà al parco Pietro Rosa dove gli stand degli operatori dell'ambiente saranno ad aspettare i giovanissimi in sella.
Quest'anno però l'organizzazione ha deciso di allargarsi a tutte le realtà che fanno della sostenibilità il proprio credo: si insegnerà ai ragazzi come andare in bicicletta, come ripararla e come rapportarsi ai segnali stradali (e perché no, alle buche del XIII). Gli esperti dello smaltimento dei rifiuti spiegheranno l'importanza del riciclo e del recupero. Gli artisti – trampolieri, scultori e persino inventori di cartoni animati – porteranno le prove che un oggetto dismesso non è un rifiuto. Altri insegneranno a fare il compostaggio.I guru delle energie rinnovabili invece spezzeranno una lancia a favore di vento e sole e un'altra la tireranno – metaforicamente parlando – contro chi si ostina a difendere carbone e petrolio.
Insomma, le associazioni del territorio sono vive e investono sui più giovani. Da lì parte la speranza.

martedì 23 febbraio 2010

Casa famiglia ad Acilia! Tutti pronti!!!

L'articolo apparso sull'ultimo numero del giornalino del Comitato Civico Duemilatredici

Lorenzo Alibrandi ce l'ha fatta. Ha coronato il suo sogno: aprire una casa famiglia in un antico casale restaurato ad Acilia. “Si tratta per l'esattezza di tre gruppi appartamenti” - precisa – “che ospiteranno 22 ragazzi”. Mancano solo gli ultimi nulla osta, tra cui quello della Asl. A trasformare in realtà il suo sogno sono state soprattutto fondazioni private. “E forse ci ha messo del suo anche la Provvidenza” - sorride Lorenzo, uno dei gestori della spiaggia “Ottavo cancello” a Capocotta. “Ogniqualvolta i fondi sembravano terminati, si è fatto avanti qualcuno a darci una mano”. Ma Lorenzo avrà bisogno anche dell'aiuto dei cittadini del Tredicesimo municipio. “Formeremo degli educatori volontari, ci sarà bisogno di una mano per fare le pulizie, o per fare la spesa. Vorrei per i ragazzi i migliori insegnanti a scuola e le migliori strutture sportive”.
L'obiettivo di Lorenzo è ricreare per 22 giovani e giovanissimi meno fortunati la stessa situazione di casa “normale” che – per una ragione o l'altra – è stata loro negata. E' una scommessa da vincere con tutto il territorio.

A scuola di riciclo

Non solo matematica e italiano alla scuola Capo D'Armi. I ragazzi delle classi quinte durante questo anno scolastico stanno imparando anche il riciclo e il compostaggio. Anselmo Falbo e Silvana Denicolò, dell'associazione “Non bruciamoci il futuro”, hanno intrapreso coi ragazzi un percorso mirato a far capire l'importanza del riutilizzo della materia – sia organica che inorganica.
“I ragazzi ci seguono, fanno domande, cominciano in maniera autonoma a comprendere che l'alternativa a discariche e inceneritori è possibile, - ci dice Falbo, già pedagogo presso le strutture del municipio XI – attraverso la visione di filmati e il confronto in aula spieghiamo perché le risorse del nostro pianeta vanno rimesse in circolo, non seppellite né bruciate”. “Il nostro primo obiettivo al momento è insegnare ai bambini il recupero della materia organica attraverso il compostaggio – aggiunge Denicolò -, nei prossimi incontri costruiremo insieme a loro una compostiera: col passare del tempo capiranno che gli avanzi delle loro merendine e i rifiuti del giardino della scuola possono trasformarsi in terreno fertile”.
“La speranza – conclude - è che le prossime classi dirigenti sappiano mettere in atto politiche di smaltimento dei rifiuti virtuose, basate sulla riduzione, il recupero e il riciclo”.

martedì 9 febbraio 2010

Latte appena munto. In città!

Ecco l'articolo per il numero 2 del giornalino del CC2013 . Tutti i numeri sono consultabili sul sito www.cc2013.it

Latte appena munto. In città!

Pur tra mille cavilli burocratici, l'ostilità del governo, delle grandi imprese e degli esercizi commerciali, c'è chi continua a vendere latte crudo alla spina, e non si arrende. Biolà, l'azienda agricola che col suo furgone itinerante ha diffuso un nuovo modo di acquistare il latte, ha recentemente introdotto nuove tappe nel XIII municipio. Il mercoledì il furgoncino bianco e blu sosta ad Ostia dalle 10 alle 13 (via Cozza angolo via Giuliano da Sangallo), all'Infernetto dalle 13,45 alle 15,45 (in via Stradella 59) e presso la bottega Capo Horn di Acilia dalle 16,30 alle 19 (in via Domenico Purificato 210). E sempre alla bottega Capo Horn si raddoppia il sabato dalle 15 alle 18.
Del latte alla spina si avvantaggiano l'ambiente (si riutilizza lo stesso contenitore più volte), il produttore e l'acquirente: un litro di latte costa 1,20 euro, quindi 40 centesimi in meno per chi acquista e quasi 5 volte di più il costo che il mercato all'ingrosso riconosce alle aziende agricole, spesso ridotte alla canna del gas.
Eppure il governo, sempre pronto a tendere una mano alle grandi lobby - ha tentato di osteggiare questa pratica paventando infondati rischi per la salute.
A Roma la normativa sulla vendita diretta di prodotti agricoli in forma itinerante lascia adito a diverse interpretazioni: si dovrebbe poter vendere senza intralciare il traffico finché c'è richiesta da parte dell'utente, che alcuni interpretano come impossibilità di sostare e attendere i clienti.
Insomma, una buona pratica rischia di dipendere spesso dal buon cuore del vigile urbano di turno. E' ora di rendere la vita facile a chi – col proprio impegno e nel pieno rispetto dell'ambiente – propone un modo nuovo di concepire il rapporto tra acquirente e produttore.





mercoledì 3 febbraio 2010

Ostia, piano di im-mobilità

Ecco il mio secondo articolo pubblicato sul numero 1 del giornalino del Comitato Civico Duemilatredici, gratuitamente scaricabile dal sito www.cc2013.it




Qualche tempo fa le delegazioni di “Ostia che cammina” e “Ostia in bici” hanno chiesto alla commissione ambiente del XIII municipio nuove piste ciclabili. Un appesantito Bonvicini (presidente della commissione Sport, ma poi non tutti gli sport richiedono un phisique du role) ribatté che un massiccio uso della bicicletta avrebbe potuto intralciare il traffico delle auto.
La concezione di mobilità di un municipio presieduto da un ultrasessantenne non va oltre strade, raddoppi, sottopassaggi e automobili.
Ebbene, se proprio automobili devono essere, che almeno siano elettriche. A Ostia è uno degli 11 punti di rifornimento dei veicoli elettrici presenti sul territorio romano. A pochi passi da Palazzo del Governatorato, in piazza Regina Pacis. Lì possono essere ricaricate vetture, scooter o biciclette. Su www.colonnineelettriche.it trovate la mappa completa delle colonnine e le istruzioni su come utilizzarle.
Anche sul link del dipartimento VII mobilità qualche informazione: i fondi comunali per i veicoli elettrici sono terminati.





La mareggiata tra balneari e Idroscalo

Ecco il mio primo articolo apparso sul numero zero del Giornalino del Comitato Civico Duemilatredici, gratuitamente scaricabile dal sito www.cc2013.it

Il decreto milleproroghe di fine anno – in barba alle raccomandazioni dell'UE – fa slittare le concessioni demaniali dei balneari al 2015. Ma a loro non basta e, insaziabili, vanno a piangere da Vizzani alla prima mareggiata. Il municipio obbedisce e chiede rassicurazioni alla Regione. I cittadini dell'Idroscalo, intanto, restano impantanati tra il fango e l'indifferenza .
Le mareggiate dei giorni scorsi hanno danneggiato l'arenile (soprattutto ad Ostia Ponente), mentre la piena del Tevere ha nuovamente lasciato col fiato sospeso i residenti dell'Idroscalo. Dal municipio XIII la solidarietà nei confronti dei balneari non si è fatta attendere (un tavolo tra sindacati della categoria e Regione è stato immediatamente istituito), eppure gli allagamenti dell'area alla foce del Tevere sono stati velocemente liquidati dal presidente Vizzani come pozzanghere.
Come stanno davvero le cose? Il municipio non sa come affrontare la situazione all'Idroscalo (si passa dall'imbrigliamento del Tevere a bacini di contenimento), punta il dito contro la Regione Lazio (l'unica ad aver stanziato fondi per la messa in sicurezza dell'area) e fa finta di non vedere che il nuovo Porto di Ostia finirà per rendere impossibili gli interventi necessari.
Per quanto riguarda invece l'aspetto abitativo, Comune e Municipio non hanno preso minimamente in considerazione l'ipotesi di destinare alloggi popolari a chi ne ha diritto. Ah, un espediente l'hanno trovato: diciannove famiglie sono alloggiate da inizio 2009 all'Hotel Kursaal. Ma dal 15 aprile il comune non paga più.

martedì 19 gennaio 2010

Folgorati sulla via di Damasco: il Pd affossa le unioni civili

Vi riepilogo quanto è successo oggi 19 gennaio nell'aula consiliare del municipio XI. All'ordine del giorno una risoluzione presentata da Giancarlo Balsamo (consigliere della Lista Civica Beppe Grillo) per introdurre un registro delle unioni civili.
Il testo supera l'esame di due commissioni, arriva in aula.

Balsamo lo descrive in questo intervento.



A che serve? A niente? Guardate, piano piano sto diventando la persona meno ideologica del mondo. Può anche darsi che non serva a niente. Ma in assenza di una legislazione ad hoc - in un contesto oscurantista quale quello italiano in cui si devono ascoltare i compagni di scuola di Eluana Englaro per capire cosa avrebbe desiderato - un registro delle unioni civili è uno strumento che in casi particolari un giudice potrebbe utilizzare per dirimere complicate situazioni. Penso a bambini da assegnare in affido, penso a successioni, ricongiungimenti familiari, successioni nei contratti di affitto. Gli esempi potrebbero essere parecchi.

Ve la faccio molto breve. Pdl, Udc e transfughi di varia natura hanno votato compatti contro (adducendo argomenti stantii che vi risparmio, immaginate il peggio che sentite da Binetti, Gasparri e Casini e più o meno ci siamo). Il Pd si è spaccato e grazie a un consigliere che non ha risposto all'appello al momento di votare e un altro che si è astenuto, la risoluzione non è passata.

Sarebbe stata magari solo una speranza. Comunque un bel segnale. Facilmente estendibile a tutti i municipi romani (il registro del testamento biologico introdotto da Balsamo è stato esteso a tutto il territorio del comune di Roma). Un atto di rilevanza pubblica, seppur locale, che poteva diventare un precedente importante, in assenza di una legislazione in materia che ovviamente auspichiamo.

La risoluzione - finita con 9 voti a favore, 9 contrari e 1 astenuto - potrà essere riportata in consiglio. E – parafrasando proprio le parole di un consigliere Pd che aveva avuto sentore della sua maggioranza che scricchiolava – spero il Partito Democratico, per una volta, non resti folgorato sulla via di Damasco.

sabato 9 gennaio 2010

Mamme speciali
















Ho conosciuto per caso Emilia Cristofori, leggendo una sua lettera al settimanale Wired, in cui brevemente descriveva la sua attività ecologica su internet.

Emilia Cristofori oggi gestisce un portale www.babymio.it, dove è possibile acquistare prodotti
lavabili ed ecologici soprattutto - ma non solo - per bambini. Le ho rivolto alcune domande.

Hai sempre fatto questo lavoro?

No, in realtà ho fatto molti lavori diversi...per otto anni ho lavorato come assistente di volo per alcune compagnie aeree italiane (air europe, alpie eagles e volare airlines). Ho viaggiato moltissimo, vissuto per qualche tempo in Svezia e a spot negli Stati Uniti per poi radicarmi
nuovamente nella mia città. Ho smesso di volare a 26 anni e mi sono reciclata come impiegata commerciale settore import/export.

L'idea come ti è venuta?

L'idea mi è venuta dopo aver perso il lavoro durante l'ultima maternità. Mi sono ritrovata a casa, con tutte le difficoltà che puoi immaginare: economiche, psicologiche e di autostima.
Contavo molto sulla mia attività che cercavo di svolgere al meglio ma purtroppo "la pancia" non si addice molto spesso al mondo del lavoro. Ho iniziato per gioco a vendere l'usato dei miei bimbi su ebay per poi passare all'acquisto all'estero di prodotti particolari come i pannolini lavabili (che già utilizzavo) e la rivendita in Italia. Ho visto che funzionava e passo dopo passo ho deciso di aprire il negozio on line babymio.it

Rete ed ecologia possono davvero creare lavoro?

Io penso che sia così o almeno così è successo a me!!! Anni fa non ero una grande amante del web (adoro i rapporti interpersonali diretti) ma ho compreso le enormi potenzialità di internet dopo aver intrapreso quest'avventura. L'ecologia al contrario mi è sempre interessata
tantissimo.Per questo, dopo la nascita dei miei bimbi, ho vissuto come una scelta naturale quella di utilizzare pannolini lavabili al posto degli usa e getta. Il settore ecologia è assolutamente importante e a parer mio sempre più sentito da aziende e singoli individui, è ovvio che il lavoro del futuro sarà sempre più improntato alla risoluzione dei problemi ambientali del mondo.

La riduzione dei rifiuti è ora al centro della tua attività. Segui la stessa filosofia anche in altri ambiti? Preferisci i prodotti alla spina?

Certo, la riduzione dei rifiuti è al centro della mia attività. Lavoro per promuovere l'utilizzo di pannolini, assorbenti, coppette assorbilatte e salviette lavabili. La versione usa e getta di questi prodotti sembra avere un basso impatto sull'ambiente ma non è così. Pensa che solo un pannolino usa e getta impiega più di 500 anni a decomporsi, una vergogna che non sia segnalato sulle confezioni di acquisto!!!
Mi sono documentata ed ho scoperto cose incredibili sugli articoli che ci dicono essere indispensabili nei primi anni di vita dei bebè. Allego per tua conoscenza un documento* che utilizzo durante gli incontri che organizzo per la diffusione dei lavabili, sono certa che rimarrai basito
davanti a certe informazioni. A casa cerco di utilizzare sempre prodotti biologici a km zero, utilizzo sempre detersivi e detergenti alla spina nonchè cosmetici bio prodotti in un' azienda agricola della Provincia di Verona alla quale riporto i vuoti in vetro.
Ho smesso di acquistare l'acqua in bottiglia e uso una caraffa per depurare l'acqua e il gasatore.
Sono piccole abitudini che però hanno fatto in modo che a casa nostra l'immondizia sia davvero inferiore a quella di tutto il vicinato!
Spendo di più sul cibo di qualità che preferisco biologico ma risparmio sull'abbigliamento e sulle cose che ritengo essere futili. Faccio parte di un GAS (gruppo di acquisto solidale) così la verdura la prendo in cassetta una volta alla settimana in sede, la pasta, il riso, la farina e perfino le scarpe le ordino a spot!
Con piacere osservo che i miei bimbi, soprattutto il più grande che oggi ha 5 anni, sanno già dove devono buttare la carta, il vetro, la plastica e l'umido, per loro è una cosa naturale.

Lavorare da casa ha avuto ripercussioni positive sulla tua vita?

Certamente lavorare da casa mi ha aiutata molto in tutti i sensi. E' bello non dover prendere l'auto al mattino e percorrere le tangenziali affollate per raggiungere il posto di lavoro.
Ora accompagno il piccolo al nido in bicicletta mentre mio marito porta il grande e inizio la giornata in modo molto più sereno. Organizzo il mio tempo come preferisco anche se, ad essere sincera, lavoro forse più di prima!!! Sono talmente appassionata a "babymio" da far fatica a staccare la spina. Vorrei qualche volta riuscire a non pensare al lavoro ma mi è più difficile rispetto ad un tempo. Ora quello che faccio lo sento dentro come una piccola missione; è qualcosa che ho creato io ed è soprattutto una parte di me importante in quanto esprime valori nei quali credo moltissimo. Non passo le giornate davanti al pc; al contrario mi muovo molto sul
territorio e collaboro con ostetriche, spazi mamme, associazioni di volontariato, gruppi come i grillini di Villafranca di Verona, tutte persone che sono diventate parte della mia vita e che forse un pò mi hanno cambiata in meglio.
Pensa che con alcune clienti diventate amiche abbiamo messo in piedi un giornalino per parlare di maternità consapevole, ecologia e ritorno ai valori semplici.
Proverò a mandarti il pdf anche se è un pò pesante!

Le mamme che hanno utilizzato i tuoi prodotti ti hanno ringraziata o maledetta? ;)

Ti sembrerà strano ma in tutti gli anni di attività mi è successo solo una o due volte di avere avuto problemi con qualche cliente! Tutte ma proprio tutte si sono appassionate alla causa e spesso sono diventate molto più estremiste di me!!! Ho imparato tantissimo dalle mie clienti che come ti dicevo quasi sempre sono diventate amiche.
E' incredibile come avere gli stessi ideali ti possa unire pur magari vivendo in città diverse!
Tante clienti mi hanno chiesto addirittura di organizzare una giornata con tutte le ecomamme di babymio e penso di tentare la cosa questa primavera. Penso che sarà una grande soddisfazione riuscire anche in questa nuova sfida.
Non mi crederai ma alcune mie clienti raccolgono firme fuori dai supermercati per convincere le amministrazioni Comunali a dare incentivi sull'utilizzo dei lavabili, scrivono agli assessori, mi prendono appuntamenti nelle farmacie comunali affinchè io vada a parlare di questi prodotti che in pochi ancora conoscono. E' bellissimo, mi diverto tanto e quando raccolgo qualche piccola vittoria gioisco insieme a queste fantastiche donne!
La cosa ancora più bella è vedere inoltre quanti papà siano convinti di queste scelte: ci sono famiglie serene, felici e compatte in Italia ma nessuno ne parla mai....Si parla solo di cose negative, di quanto la nostra società sia decadente.
In casa nostra non si accende più la TV e si vive molto meglio. Sono stanca di vedere solo quello che ci vogliono far bere...il bello della vita, le esperienze positive e i movimenti che stanno cambiando dal basso l'Italia non sono mai presenti sui media, solo su internet qualcosa si muove (perdonami..ho divagato!!!)


Ci sono dati che quantificano il risparmio in termini economici ed ambientali per chi utilizza i pannolini lavabili?

Ti allego un documento* dal quale puoi evincere queste informazioni. Comunque è provato che utilizzando i lavabili si risparmiano in media più di 2000 Euro in due anni e mezzo, se poi i figli sono due o tre il risparmio raddoppia o triplica! E' provato che anche considerando l' acqua delle lavatrici, l'energia utilizzata e il detersivo l'impatto per l'ambiente è di gran lunga inferiore
all'utilizzo degli usa e getta. Se poi pensi alla salute dei bimbi la cosa è ancora più importante. Sembra che negli usa e getta ci siano sostanze tossiche come per es. gli sbiancanti ottici.
Gli usa e getta classici sono come dei sacchetti di nylon nei quali noi chiudiamo i genitali dei nostri figli. Per i maschietti questo è assolutamente deleterio. Negli ultimi 20 anni (ovvero da quando sono arrivati gli usa e getta) le dermatiti da contatto sono aumentate dell'80% ed è provato che chi utilizza i lavabili non ha praticamente mai di questi disturbi. Purtroppo le multinazionali che vendono questi articoli hanno le mani sulla grande distribuzione e spesso sponsorizzano reparti di maternità vari. Anch'io, dopo il primo parto, sono uscita dall'ospedale con una bella valigetta di campioni omaggio della pampers! Per fortuna oggi esistono delle bravissime ostetriche ma anche medici che vanno controcorrente e per lo meno fanno informazione durante i corsi preparto di zona.


Domanda un pochino becera: si guadagna bene?

Questo è un tasto dolente ma non dolentissimo!!!! All'inizio il guadagno non era un granchè ma lavorando sodo le cose sono migliorate. Considera che io mi muovo moltissimo gratuitamente (perchè ci credo e mi piace così...)
Ogni settimana, come puoi vedere dalle news sul sito, sono a corsi preparto, spazi mamme e ad incontri vari dove parlo dei lavabili a titolo gratuito e senza fare vendita. La vendita avviene in un secondo momento e solo se le mamme che mi hanno conosciuta decidono che si fidano di me.
Chi è di Verona spesso torna una seconda volta a trovarmi, magari con il marito o la mamma, quindi come vedi è tutto molto complesso. La vendita on line è veloce e più fredda e ultimamente per fortuna sempre più frequente. Mi piace anche in questo caso dare la disponibilità alle mamme alle quali chiedo sempre di mandare un feedback e di scrivermi se trovassero difficoltà nell'utilizzo. Il 2009 si è chiuso bene permettendomi di guadagnare più o meno quanto uno stipendio a tempo pieno in un ufficio estero. Per me è ok visto che sono a casa, lavoro quando voglio e se ho problemi non lavoro proprio! Conto e spero di fare il salto nei prossimi anni. Ho investito ed ho creato insieme ad un'amica una linea completa di pannolini avabili e accessori. Con questa nuova opportunità mi auguro di riuscire a fare di più e meglio.
Sicuramente se mi ponessi come unico obiettivo quello di vendere e basta riuscirei a guadagnare tanto ma considerando che mi piace anche seguire il lato umano di questo percorso cerco di utilizzare le risorse economiche per trovare il tempo di gestire anche il resto (vedi la rivista)

Ok, penso di averti annoiato da morire.....scusami ma quando inizio a
scrivere finisce sempre così!

Ciao e salutami Roma,

Emilia Cristofori
babymio.it
info@babymio.it

*
IL BENESSERE DEL BAMBINO
E' vero che i bambini più sono asciutti e più sono felici? L'affermazione sarebbe già discutibile di per sé, ma lo è ancor più se confrontata con alcuni dati: i pannolini usa e getta contengono gel chimici superassorbenti (silicati e simili) e ancora oggi non sono stati effettuati studi su eventuali effetti collaterali di questi elementi. Infatti, pare che tra di essi vi sia il sodio policloridato, che assorbe più di cento volte il suo peso in acqua. Questa sostanza fu tolta dagli assorbenti nel 1985 a causa della sua correlazione con lo shock tossico nei tamponi per donna. Secondo delle statistiche canadesi, in America del Nord, dove circa l'80% per cento delle famiglie
utilizza il pannolino di plastica, i casi di irritazioni sono cresciuti dal 7% al 61%. L'aumento delle irritazioni è sicuramente dovuto anche alla pratica scorretta di lasciare troppo addosso al bambino lo stesso pannolino. L'unico vero modo per prevenire questo inconveniente è di cambiare spesso il bambino, ma allora che senso ha usare pannolini super assorbenti? E' da notare, inoltre, come l'età del passaggio dal pannolino alla mutandina si sia alzata di molto, portando qualcuno a ipotizzare che ciò sia dovuto anche al fatto che i gel superassorbenti, limitando la sensazione di bagnato, rendano più difficile al bambino la comprensione delle sensazioni fisiche legate al "farsi la pipì addosso".
CONCLUSIONI
Utilizzare i pannolini lavabili è un dovere nei confronti dell’ambiente e un vantaggio per il benessere del bambino. Oltre a creare meno allergie di quelli usa e getta è dimostrato che stimolano il bambino a controllare prima i propri bisogni; sentendosi infatti bagnati tendono a imparare prima (dott.ssa Mara Vio – Verona). Per di più c’è anche un risparmio economico: circa 1000 euro per tutto il tempo che serve il pannolino al bambino e ai suoi fratelli. Questo sistema non richiede poi un tempo eccessivo, se si considera poi il tempo che si impiega per andare a comperare i pannolini usa e getta. E’ tutto davvero semplice e comodo.

LA TUTELA DELL’AMBIENTE
I pannolini usa e getta sono costituiti in gran parte di plastica e inquinano pesantemente l'ambiente già dalla loro produzione. Nel mondo si utilizzano ben 3.5 miliardi di galloni di olio, 82.000 tonnellate di plastica e 1.3 milioni di tonnellate di polpa di legno per produrre 18 miliardi di pannolini di plastica. Questi pannolini necessitano di circa 500 anni per decomporsi. Per produrli serve il 37% di acqua in più rispetto a quella per il lavaggio dei pannolini riutilizzabili e da una ricerca svolta dall’Università di Vienna nel 1992 risulta che l’energia utilizzata è maggiore di oltre il 70%. In più si consumano molte risorse naturali e si impiegano prodotti inquinanti (plastica, idrogel, …). La produzione elimina nell’acqua solventi, metalli pesanti, polimeri, diossine e furani. Vengono abitualmente sbiancati al cloro.
Ogni giorno in Italia si usano almeno sei milioni di pannolini usa e getta, che, in un anno, significa 2 miliardi e 190 milioni di pannolini di plastica. Il "contributo" da parte dei singoli bambini (forse sarebbe più opportuno dire dei loro genitori) è di circa una tonnellata al compimento del terzo anno (circa 4500-5000 pannolini). Bisogna anche prendere in considerazione il rischio igienico legato allo smaltimento di questo tipo di rifiuti, dato che quasi nessuno segue la regola di pulire il pannolino dal suo contenuto solido prima di gettarlo (forse perché questo sensato consiglio ridurrebbe di molto la comodità dell'usa e getta). L’accumulo di rifiuti organici (urine e feci) in situazioni spesso non predisposte al loro smaltimento crea forti rischi di contaminazione. Oggi sul mercato si possono facilmente reperire i pannolini lavabili per bambini, che sono un’ottima alternativa a quelli usa e getta. Purtroppo non esistono ancora i pannolini usa e getta completamente biodegradabili e anche qualora esistessero sono pochissimi i luoghi attrezzati per il loro corretto smaltimento.

IL RISPARMIO ECONOMICO
Ogni confezione di pannolini “usa e getta” ne contiene mediamente 40, per una spesa di circa 10 euro. Considerando di usare almeno un pacco a settimana si spendono circa 40 euro mensili, il che vuol dire quasi 500 euro l'anno; una spesa alquanto incisiva per il bilancio familiare. Si calcola un risparmio di circa 2000 euro a figlio. Si deve poi considerare che i pannolini lavabili si passano di figlio in figlio e di famiglia in famiglia; pertanto, il risparmio è largamente superiore.

ISTRUZIONI PER IL LAVAGGIO
Per quanto riguarda il lavaggio del pannolino, si ricorda di togliere gli inserti dalla tasca della mutandina impermeabile prima di metterli in lavatrice. I pannolini nuovi andrebbero lavati almeno 3 volte a 60°prima di essere usati. Proseguite lavandoli comodamente in lavatrice sempre fino a un massimo di 60°. Viene sempre sconsigliato l'uso dell'ammorbidente che rovina i tessuti. Si consiglia di usare pochissimo detersivo e un pò di aceto al posto dell'ammorbidente e/o anche del bicarbonato che sterilizza il tutto. Il detersivo lascia spesso dei residui sui tessuti e rende meno assorbenti i pannolini e gli inserti. Un risciacquo con acqua calda può risolvere il problema. Per asciugare, usate pure l'asciugatrice con il ciclo delicati/sintetici o lasciateli stesi sullo stendino con il resto del bucato.




lunedì 21 dicembre 2009

Io che non sono NESSUNO

Cari On.le Di Pietro, On.le Marino, Beppe Grillo,
io che non sono NESSUNO oggi vi chiedo di mettervi intorno a un tavolo e discutere pacatamente per un paio di orette.

Onorevoli Di Pietro e Marino, Beppe Grillo,
io che non sono NESSUNO oggi ho sentito la necessità di scrivervi questa lettera che probabilmente voi non leggerete e forse commenteremo tra pochi amici.

Di Pietro, Marino e Grillo,
io che non sono NESSUNO oggi vi chiedo di guardarvi negli occhi e dirvi se l'Italia che immaginate, che sognate, è davvero così differente in ognuno di voi. Perché se così non fosse io che non sono NESSUNO vi chiedo un gesto di responsabilità.

Io che non sono NESSUNO non ce la faccio a guardare inerme il mio Paese che frana. Voi ci riuscite? Se ce la fate continuate pure a coltivare i vostri orticelli. Vi auguro che fioriscano rigogliosi, anzi attingerò anche io alle vostre risorse.

Ma se in nome di uno sterile “sono meglio io” rifiuterete di guardarvi negli occhi; se rifiuterete di discutere, parlarvi, insegnarvi, se rifiuterete di disegnarvi l'un l'altro l'Italia che sognate, come potete chiederci di combattere per voi?

Ci avete arruolato. In momenti differenti. Nel nome di un progetto a lungo termine, per prendere le redini di un partito che si sfalda, per abrogare una legge infame o anche solo per darvi la forza di continuare. Ebbene abbiamo risposto compatti in ogni occasione. Abbiamo raccolto le firme per abrogare il Lodo Alfano, abbiamo combattuto per riappropriarci dei nostri poteri costituzionali. Abbiamo sperato che l'alternativa a chi sputa quotidianamente sulla nostra Costituzione potesse essere qualcuno che la esaltasse.

Oggi ci ritroviamo a dover scegliere tra buio o tenebra.

Io che non sono NESSUNO vi supplico di dialogare. Vi supplico di arruolarci di nuovo. Almeno interpellateci, chiedeteci se siamo d'accordo o meno. Vi supplico di essere umili e per un attimo temere per questo nostro Paese che muore. Non temere soltanto di deludere una fetta d'elettorato.

So che dalle vostre menti e competenze, dalle vostre passioni verrà fuori un'Italia capace di restituirci la voglia di sognare.
La forza di sognare non c'è più. Si terminano gli studi e si brama un lavoro da 1200 euro al mese, per poter galleggiare. E ci si ferma. L'Italia si ferma.

Scusate se ora mi rivolgo a voi in maniera irrispettosa.
Ma Tonino, i progetti di Beppe Grillo in tema di mobilità, energia e ambiente possiamo prenderli in considerazione? Vediamo che dice, no? Proviamo a capire cosa è successo laddove ciò che teorizza è già realtà.

Ignazio, quello che propone Tonino per far funzionare – funzionare davvero – la giustizia possiamo esaminarlo pacatamente?

Beppe vuoi continuare a scrivere post su D'Alema o possiamo cercare di capire se il programma di Ignazio per quel che riguarda università, ricerca, sviluppo, lavoro, depenalizzazione delle droghe leggere è davvero in conflitto col tuo?

Io che non sono NESSUNO vi chiedo di confrontarvi. E magari poi ci direte che siete incompatibili.
Spiegateci la ragione, e ce ne faremo una ragione.

Ps. Ringrazio Ivan Scalfarotto che elogiando il limite di due mandati per i parlamentari mi ha dato l'idea per questa lettera

sabato 12 dicembre 2009

Gay e diritti: cultura e legislazione sono davvero così scisse?

Ogni volta che il mio amico Daniele aspetta all'aeroporto il suo amato che atterra dal Cile - e comincia a contare i giorni che lo separano dalla scadenza trimestrale del suo visto da turista - scrivo un post sullo stato dei diritti dei gay.

Oggi, neanche a farlo apposta, ho pure partecipato ad un dibattito su gay, omofobia e diritti dove sono intervenute le on.li Concia (Pd) e Perina (Pdl, area finiana).

Entrambe sarebbero favorevoli all'estensione - sarebbe meglio dire alla creazione, poichè siamo allo zero assoluto - dei diritti degli omosessuali. Non è questo ciò su cui le rimprovero. Quel che non mi è piaciuto è l'enfasi eccessiva che hanno dato al lavoro culturale che dovremmo fare noi stessi all'interno della società, senza piangerci addosso. Ebbene, no. Non ci siamo - a mio avviso. Le signore onorevoli vengono profumatamente pagate per fare leggi, prima di tutto. Bene, le facessero. Non sono pazzo, non me la prendo con loro due, ovviamente. Ma non sta bene questo scarico di responsabilità. Le leggi - o la mancanza di leggi - implicano il gap culturale che in questo Paese non riusciamo a colmare.

Faccio esempi concreti.
Oggi soltanto il 10% di chi subisce aggressioni omofobiche denuncia l'accaduto. Spesso non si vuole che i genitori o i parenti sappiano. Il 90% dei genitori è omofobico?
Se non lo si dice ai genitori - e si crea quindi una spirale di omertà di cui i gay sono i primi a farne le spese - è innanzitutto perchè si ha paura di creare un grosso dispiacere ai genitori. Ebbene, solo la POLITICA CHE LEGIFERA può cambiare questo stato di cose. Oggi io stesso avrei dispiacere che un mio nipote fosse gay. Sarei dispiaciuto perchè so che lo attende un'esistenza in salita, un'esistenza in cui rischia di soffrire e stare male solo per il fatto di AMARE. Il mio amico Daniele non può congiungersi col suo ragazzo perchè le LEGGI non lo consentono e deve stare male solo perchè AMA. Questo non va bene e a questo può porre rimedio solo la politica. I genitori di un omosessuale che guardano al figlio con compassione pensano al fatto che non potrà sposarsi, non potrà adottare un figlio, avrà una vita dura. Una vita che la legislazione vigente gli ha reso più dura degli altri.

Il discorso sulla contaminazione culturale può essere solo un aspetto della questione. E purtroppo, al momento secondario. Personalmente credo di aver fatto parecchio. In tutti gli ambiti in cui mi impegno non ho mai nascosto la mia omosessualità. Nei primi tempi i colleghi diventavano viola se toccavo loro il sedere. Ora sono loro a scherzare con me e ad aver spazzato via ogni tipo di pregiudizio. Sono loro a toccarmi il sedere. Invito tutti a non nascondersi, invito alla contaminazione positiva, culturale. Ora - che forse mi vogliono ancor più bene - paradossalmente hanno un po' compassione. Sanno che non avrò le loro opportunità, che se il mio compagno venisse meno io non avrei nessun tipo di tutela. Sanno che non posso trasmettere ciò che ho dentro ad un figlio. Sì, siamo d'accordo, ho forse fatto capire loro che non è giusto.

Bene. Se oggi un genitore, un amico, se oggi si dice "poverino, è gay", la colpa non è nostra che non abbiamo saputo fare il nostro dovere. Care onorevoli, la colpa è TUTTA VOSTRA.

Non dobbiamo continuare a piangerci addosso? Andatelo a dire a Daniele, andatelo a dire a chi non gode della reversibilità della pensione e resta in mezzo a una strada, andatelo a dire a chi si ammala e non può nemmeno sentire la vicinanza del compagno o della compagna dello stesso sesso, andatelo a dire a chi non può subentrare in un contratto d'affitto e si trova solo al mondo.

Datemi gli stessi diritti di tutti gli altri. Poi al lavoro culturale - ve lo giuro - mi ci dedico anima e corpo.

(foto di Giuseppe Astuto)



mercoledì 2 dicembre 2009

Quasi quasi rivaluto il poliziotto in tenuta antisommossa

Una delle massime di Beppe Grillo che maggiormente mi colpì - quando cominciai ad avvicinarmi al suo movimento - è "oggi l'intermediario tra il cittadino e i suoi amministratori è un poliziotto in tenuta antisommossa".

Oggi quasi quasi lo rivaluto, quel poliziotto. Non posso dire che ne sento la mancanza: lo frequento più dei miei fratelli.



Però se riesco a parlare direttamente col mio rappresentante il risultato è questo qui.



Alessandro Cochi è il delegato del Sindaco Alemanno alle politiche sportive. Voi che gli deleghereste?