venerdì 27 febbraio 2009

Non tiriamoci indietro ora

Genchi ha voglia di fare i nomi. Lo avevo capito quando ha risposto alla mia domanda su Facebook (vedi post precedente). Ora, con la pubblicazione sul blog di Beppe Grillo di questa intervista, ha dimostrato di voler fare sul serio. In Genchi oggi è riposta la nostra speranza di veder finalmente finire la seconda Repubblica. Ma ha bisogno del sostegno di tutta la nazione. Chi si tira indietro oggi ne dovrà rendere conto.

domenica 22 febbraio 2009

Genchi resisti, per favore



Riporto un brevissimo scambio di battute tra me e Gioacchino Genchi su Facebook.



Io.

Sig.Genchi, so che non mi risponderà mai, io la butto lì comunque! Rutelli con lei è feroce...ma quanto sta inguaiato???

G.Genchi
Caro Raffaele,
vedo che hai intuito. In fondo non era difficile. Di Rutelli come di tanti che ora ci inquisiscono (compreso i ROS) ci stavamo attivamente occupando nell'indagine di Catanzaro. C'erano precisi riferimenti intercettivi, fatti e circostanze processuali che si stavano approfondendo, anche con riguardo a possibili collusioni col mondo dell'imprenditoria e dei servizi segreti. Grazie al golp mediatico-giudiziario, da inquisitori siamo diventati inquisiti. Questo è accaduto a me, come al dr. Luigi de Magistris, ai magistrati di Salerno ed quanti altri (compresi alcuni giornalisti) hanno solo cercato la Verità, senza alcun preconcetto. In compenso Mastella sta mettendo la cambiale all'incasso e, con la pantomima dell’intercettazione del suo cellulare, dopo avere fatto cadere il governo Prodi e dato il via al ritorno di Berlusconi, viene premiato e candidato per le elezioni europee. Ti serve altro? ... O arrivi da solo al resto....
Un caro saluto
Gioacchino Genchi


Io.
La ringrazio davvero per l'attenzione! Non me l'aspettavo. Ricapitolando: il presidente del Copasir che si occupa di lei, Rutelli, è un esponente di spicco dell'opposizione. Probabilmente non è obiettivo nei giudizi che dà del suo operato. L'indignazione verso il Pd da parte del popolo della sinistra è dovuta anche ad una presa di posizione non chiara a difesa dei bravi magistrati: De Magistris, Forleo, Apicella etc. Ora ho la conferma che non c'è nemmeno la speranza che ciò avvenga in futuro,a meno di un azzeramento dei vertici (che solo dei sognatori possono sperare). Personalmente voto Di Pietro già dal 2006, ma non può che farmi male la consapevolezza che non potremo avere l' opposizione del pd alla deriva dittatoriale a cui stiamo assistendo. Non mi arrendo e scendo ogni giorno in piazza (studio e lavoro permettendo), ma così è dura. E' durissima.

venerdì 20 febbraio 2009

Convegno "Obiettivo rifiuti zero". Missione compiuta

Possiamo dire di avercela fatta. Il gruppo Amici di Beppe Grillo e Claudio Zolesi del XIII municipio ha portato dignitosamente a termine il suo primo convegno. Gli argomenti vertevano intorno all'obiettivo rifiuti zero. Giulio Passarini ci ha dunque scientificamente illustrato in cosa consistono gli inceneritori. Fulvia Causio ci ha descritto come fare il compost e le tecniche di riduzione dei rifiuti. Marco Giustini, consigliere municipale del XVI ci ha delineato la situazione della discarica di Malagrotta. Giorgio Bertusi, presidente dell'Asshotel Ostia ci ha dato idee per una nuova imprenditoria del riciclo, più o meno quello che ha fatto anche Massimo Piras, promotore della campagna "Non bruciamoci il futuro" (www.nonbruciamocilfuturo.org) In particolare sono stati ben sottolineati i vantaggi enormi di un centro di riciclo alla maniera di Vedelago rispetto all'utilizzo degli inceneritori o della discarica. Matteo della bottega Capo Horn, da ultimo, ha fatto sapere ai partecipanti che all'interno del suo esercizio la strategia rifiuti zero è già in atto da un bel po' e la tendenza è quella di continuare sulla stessa via (http://lequoblogroma.blogspot.com).
Non aggiungo molto, se non il fatto che gli sforzi che abbiamo messo in campo sono stati ingenti e nonostante paure e tentennamenti è venuto fuori un incontro interessante . Se solo uno degli spettatori dopo aver assistito al convegno avesse cominciato a riflettere sulla maniera di applicare alla propria vita la strategia delle tre R (riduzione, riuso, riciclo), l'obiettivo che ci eravamo prefissati è stato raggiunto. Ulteriori descrizioni le lascio alla visione dei video che ho girato.




martedì 17 febbraio 2009

Le coste della Sardegna in mano alla governante Cappellacci

Soru ha perso. Sono deluso. Perdere fa parte del gioco, bisogna starci. Ma perdere dal commercialista di Berlusconi è abbastanza frustrante. Non sono deluso dal fatto che abbia perso il Partito Democratico perché Soru non ha niente a che fare al momento attuale con il Pd. Soru è ancora antiberlusconiano, ha tentato di denunciarlo (imbattendosi contro il lodo Alfano-scudo spaziale), si indigna ed evidenzia gli assurdi comportamenti del Premier. 
Se si perde bisogna starci. Quello a cui non mi va di stare è un Presidente del Consiglio che comodamente seduto sui salotti delle sue televisioni diffama Soru senza contraddittorio. Quello a cui non mi va di stare è un Presidente del Consiglio che - così come già fatto in Abruzzo - va a fare campagna elettorale a nostre spese in Sardegna, senza minimamente interessarsi ai problemi che invece sarebbero di sua competenza. Quello a cui non mi va di stare è un Presidente del Consiglio che dalla sua posizione privilegiata fa promesse ai sardi barattando un voto. Non mi assuefarò mai a questi atteggiamenti.

Domenico Finiguerra, sindaco del comune di Cassinetta di Lugagnano, primo comune in Italia a PRG 0 (sì sì, piano regolatore zero!) scrive "in Sardegna stravince il partito del cemento e il modello cultrale Berlusconian-Briatoriano. Lungo è il cammino di chi vorrebbe un'Italia diversa...". Credo abbia ragione. Il cammino si fa giorno dopo giorno più lungo. 

Stamattina alla colf Belpietro, la governante Cappellacci diceva già di voler cambiare la legge salva-coste di Soru. Mi fa venire la pelle d'oca. Spero non accada.
Non sostenevo Soru perchè appartenente al Pd. Sostenevo Soru perché parlava di preservazione del territorio, del paesaggio, del suolo per le generazioni future. Vorrei che esprimesse la stessa sensibilità ogni singolo amministratore, dal piccolo comune al Parlamento. Ora, in Sardegna, tutto questo è affidato al commercialista di Berlusconi. Auguri.

sabato 14 febbraio 2009

La mia rabbia è la mia forza

Ero a piazza Farnese il 28 gennaio scorso. Ne ho già parlato nel post "Meglio essere ammazzati come Borsellino che morire a poco a poco". E' stata una giornata stupenda che ho condiviso con Silvana. La ricordo come fosse ieri. Gli interventi degli uomini liberi come Salvatore Borsellino, Marco Travaglio, Sonia Alfano sono stampati nella mia mente. Anche l'intervento di Di Pietro. Sono tornato di corsa a casa dopo la manifestazione, appena in tempo per mangiare un boccone e guardare il resoconto dei tg. Erano già passate le 14 e sono dunque riuscito a vedere solo il tg3. Delle parole di quegli uomini liberi non c'era traccia, solo l'accusa a Di Pietro di vilipendio al capo dello Stato. La notizia ha occupato le prime pagine e i titoli di giornali e telegiornali. Addirittura Dominioni, l'avvocato di casa Berlusconi, denuncia il leader dell'Idv. E ancora prime pagine. Ora che per Di Pietro viene chiesta l'archiviazione, la notizia non merita che qualche breve trafiletto. Riescono a trasformare in merda i momenti più belli della mia vita. Oggi la politica e l'informazione asservita ai partiti riescono a trasformare in merda pure le mie emozioni. Vivo una giornata indimenticabile e quello che mi urlano al tg è "non hai fatto altro che assistere al meschino vilipendio a Napolitano da parte di Di Pietro". Dopo qualche settimana sussurrano appena che si erano sbagliati.

Il prossimo step è censurare i blog, youtube e facebook. Ovvero dove mi esprimo, mi informo e mi relaziono. Spero di non offendere la sensibilità di nessuno se mi domando "è ancora un uomo quello a cui vengono tolte le emozioni, la possibilità di condividere con gli altri i pensieri e l'interpretazione di quanto accade intorno a noi?".

Ecco il video di Antonio Di Pietro. Glielo dobbiamo tutti.

sabato 7 febbraio 2009

Decido della mia vita. E della mia morte.

Non voglio parlare oltre del caso Eluana Englaro. E' stato detto tutto e il contrario di tutto, non abbiamo bisogno di altre parole. Un aspetto è stato solo accennato: ci sono milioni di persone in questo Paese che hanno voglia di sentirsi padroni delle proprie vite. La vita è mia, non è di un Dio a cui non credo, non è di nessun altro. Rispondo alle leggi che governano il vivere civile (e vorrei tanto poter rispondere ancor di più alle leggi che regolano gli equilibri del mondo naturale, ma non sono io a sfidare gli ecosistemi). Non devo rispondere a nessuno nel caso capissi che la mia vita non possa più definirsi tale. Personalmente sono favorevole all'eutanasia, ma in questo Stato clerico-bigotto mi pare un'utopia. Comunque non voglio sul mio corpo nessun accanimento. Non voglio restare anni, decenni, a non vivere come un vegetale. Non sarei mai così egoista nei confronti della mia famiglia.

Chiedo una sola cosa, nel caso si arrivasse a una decente legge sul testamento biologico: tutti i politici che oggi si schierano contro il padre di Eluana devono dichiarare che vogliono su di loro l'accanimento tarapeutico, che vogliono far restare amici e familiari intorno a un letto di morte per anni, per almeno 17 anni. Non so se parlo sull'orlo dell'inquietudine di questo momento, ma oggi è quello che pretendo. Vi schierate contro i gay e a favore della famiglia (perchè il vostro minuscolo cervello ritiene che le due cose si elidano) e poi divorziate, vi risposate, prolificate con donne diverse. Stavolta la vostra irriverente incoerenza non vi verrà perdonata.

giovedì 5 febbraio 2009

SVEGLIAMOCI

La deriva fascista del governo Berlusconi è oramai evidente. Solo chi ha gli occhi foderati di tg asserviti può non accorgersene.
Il bavaglio alle intercettazioni favorirà il crimine. Anche questo mi pare evidente. Palate di mafiosi vengono arrestati grazie alle intercettazioni. Un presidente del Consiglio che aveva in casa Mangano e tuttora va a braccetto con Dell'Utri probabilmente ai voti di Cosa Nostra ci tiene. Senza pensare alle decine di intercettazioni di cui è stato protagonista in prima persona.

Qui se la ridacchia con Dell'Utri per una “bombetta” di Mangano. L' “eroe” a cui affidava i propri figli e i propri cavalli.

Il permesso di soggiorno costerà 200 euro. I medici potranno denunciare gli immigrati clandestini che si affidano alle loro cure. Si sta delirando, spostando l'attenzione verso gli immigrati come se fossero loro la causa della nostra disfatta economica.
Oggi se apriamo una attività economica e riusciamo ad andare avanti è solo grazie a immigrati che lavorano 15-16 ore al giorno e vengono pagati per 8. Ho lavorato in 7 ristoranti fino ad ora: le cucine vengono portate avanti esclusivamente da extracomunitari che lavorano come muli per stipendi da fame.
Oggi se il nostro sistema previdenziale non è collassato è solo grazie alle migliaia di stranieri che pagano regolarmente le tasse ma nella gran maggioranza dei casi non arrivano a riscuotere la pensione. Su questo si tace. Poche isolate voci ci dicono che se gli extracomunitari oggi lasciassero il nostro Paese in blocco ci metterebbero in ginocchio. Saremmo costretti ad implorare loro di tornare.
Proprio ieri una mia amica mi ha chiesto se conoscessi una badante, la madre ne ha un disperato bisogno. Le badanti oggi sono soprattutto donne dell'est che si prendono cura dei nostri anziani. Svolgono un ruolo impagabile. Se venissero meno saremmo costretti ad implorare loro di tornare.
Quando si ha di fronte un popolo trasfigurato in aspiranti veline e troniste spostare l'attenzione è fin troppo facile. Laddove si volesse andare a scavare seriamente nel cuore dei problemi, ecco quello che succede.

Il Governo sta ora cercando di cambiare le regole della composizione della Corte dei Conti per poter più facilmente controllare quest'altro strategico organo.

Il Governo pensa a un decreto legge in extremis per impedire ad Eluana Englaro di morire dignitosamente, in barba a una sentenza della Corte di Cassazione.

Il ministro Alfano mortifica la procura di Salerno che fa il suo dovere, toglie lo stipendio e la dignità ad un procuratore serio dalla condotta irreprensibile come Luigi Apicella.

Berlusconi diffama Soru comodamente seduto sulle poltroni delle sue televisioni, lo scudo spaziale del Lodo Alfano lo rende inattacabile da qualsiasi tentativo di controdenuncia.

Cosa altro serve per convincerci? Ragazzi questa è dittatura. Svegliamoci.

martedì 3 febbraio 2009

Siamo medici o caporali?


Colgo l'invito di un mio lettore a segnalare la petizione promossa dalle principali associazioni di medici che quotidianamente curano i nostri immigrati. Il delirio xenofobo della Lega ha raggiunto livelli deliranti. Un emendamento al decreto sicurezza prevede l'obbligatorietà della segnalazione alle autorità qualora un immigrato clandestino si rivolga alle strutture sanitarie, per essere curato. Avete capito bene. Si ritiene in questo modo di poter stanare - uso a proposito un termine caro a George W. Bush - quache clandestino in più, quando è evidente che il risultato sarebbe una rinuncia alle cure. E non solo.

“Il rischio di essere segnalato creerebbe nell'immigrato privo di permesso di soggiorno e bisognoso di cure mediche una reazione di paura e diffidenza, in grado di ostacolarne l'accesso alle strutture sanitarie - dicono i Medici Senza Frontiere - . Ciò potrebbe creare condizioni di salute particolarmente gravi per gli stranieri - con aumenti dei costi legati alla necessità di interventi più complessi e prolungati - e ripercussioni sulla salute collettiva - con il rischio di diffusione di eventuali focolai di malattie trasmissibili”.

“La cancellazione del principio di non segnalazione – continua l’appello - vanificherebbe inoltre un'impostazione che nei 13 anni di applicazione (il principio è presente nell'ordinamento italiano già dal 1995) ha prodotto importanti successi nella tutela sanitaria degli stranieri: riduzione dei tassi di Aids, stabilizzazione di quelli relativi alla Tubercolosi, riduzione degli esiti sfavorevoli negli indicatori materno-infantili (basso peso alla nascita, mortalità perinatale e neonatale…)”.

Per sottoscrivere la petizione http://www.divietodisegnalazione.medicisenzafrontiere.it/

domenica 1 febbraio 2009

Una colata di cemento sulle bellezze archeologiche ci sotterrerà

Andrea Schiavone e Paula de Jesus sono innanzitutto belli insieme. Belli quando combattono, belli quando pretendono che le leggi vengano applicate, belli quando – voglia di fare in una mano e competenza nell'altra – tengono il fiato sul collo alle amministrazioni con cui devono fronteggiarsi. Già, perchè con le amministrazioni ci si fronteggia, oramai. Loro, pagati con le nostre tasse per fare i nostri interessi, sono diventati il nemico peggiore. Ma già sto esulando dall'argomento di questo post. E' un mio vizio e Andrea me lo ha cortesemente rimproverato anche ieri mattina.
Andrea Schiavone è a capo dell'associazione culturale Severiana. Paula de Jesus già a capo del comitato di quartiere Acilia-Madonnetta (è stata lei a spiegare a Report nella famosa puntata sull'urbanizzazione di Roma quello che stava succedendo alle Terrazze del Presidente) è ora presidente del comitato civico entroterra XIII.
Ieri l'associazione “Severiana” (www.severiana.it) ha organizzato una visita guidata gratuita per far conoscere il patrimonio archeologico mortificato del territorio del XIII municipio. Andrea ci ha fatto da cicerone. Fare un tour dell'entroterra lidense è come percorrere una grossa gimkana di cantieri edili. Il nostro verde ne è mortificato. Gli alberi girano le fronde dall'altra parte alla vista delle ruspe. I residenti (a cui da decenni vengono promessi adeguamenti nella fornitura di servizi) tremano. La Cristoforo Colombo sempre un po' più trafficata. Traffico interno sempre un poco più intenso sulle strade. E strade sempre più bucate. E buche che diventano voragini. Una catena lunga di disservizi che una miriade di comitati di quartiere sta cercando di spezzare.
Andrea oggi nelle 4 ore a disposizione è riuscito a mostrarci solo una piccola percentuale di ciò che offre il quadrante tra Monti San Paolo, Acilia, Infernetto e la zona Longarina. Un mosaico di acquedotti romani, ville rustiche e sepolcreti che potrebbero venire cancellati nel giro di pochi anni con un colpo di spugna. Che poi vuol dire un colpo di ruspa più un bel colpo di ignoranza.

Abbiamo iniziato dall'Infernetto e un cantiere che gli Amici di Beppe Grillo del XIII municipio avevano già seguito con Stefano e Fulvia quando querce di almeno ottant'anni sono state abbattute. Degli alberi secolari della zona (via Bedollo) solo un tiglio è rimasto. Per fare spazio a un residence. Ah, anche ad altri alberi, dimenticavo. Durante gli scavi è venuto alla luce un acquedotto romano del I secolo d.C. Persino la Presidenza della Repubblica attraverso un suo consigliere si è interessato alla faccenda.
Cosa ne sarà dell'acquedotto, per ora, non si sa. Quel che è certo è che al momento l'ipotesi di realizzare un antiquarium per salvaguardarlo e renderlo fruibile è scartata.

L'itinerario è proseguito su via di Acilia, laddove dovrebbe avvenire il raddoppio del grande ingorgo che congiunge via Ostiense e via Cristoforo Colombo. Per ora ci sono solo le Terrazze del Presidente, fortunatamente bloccate da un intervento della Procura di Roma che indaga sul condono edilizio dell'area. In questo video Andrea Schiavone fa il punto della situazione.


Altra tappa, altro sdegno. La villa rustica di Fralana, scoperta nel 1987, è al centro di quest'area verde a Malafede. Gli unici che paiono interessarsene sono i cani che vanno a defecarci sopra.
Nei video la spiegazione di Andrea Schiavone e la mia polemica col consigliere municipale Stefano Salvemme.


Salvemme mi ha poi avvicinato dicendomi che il consiglio municipale può ora essere filmato senza problemi, previa registrazione delle presenze all'ingresso. Ha aggiunto che la tecnologia va avanti più veloce della politica. Su questo gli do in parte ragione. Sarebbe stato più giusto dire che vanno in direzioni opposte: la tecnologia aiuta la trasparenza e la partecipazione, la politica si arrocca su se stessa e sulla stampa asservita. Ma recepisco pure il dato positivo, non voglio essere tacciato di disfattismo: Salemme mi ha garantito zero problemi nel riprendere il consiglio municipale. Mi fa piacere.

A Monti di San Paolo è il sepolcreto ad essere al centro dell'attenzione. Nell'area di aggregazione che sta sorgendo NULLA sembra voler essere fatto per custodire i reperti della zona, di cui si è a conoscenza dal 1923. Solo strade per ora.

A Dragoncello fortunatamente il cemento per ora è un poco più lontano. Più lontana ancora l'attenzione dell'amministrazione romana e municipale. 2500 mq di ville rustiche non devono poi significare molto, no? Murature del VI secolo a.C. forse legate alla nascita stessa di Ostia non bastano per donare all'area la dignità di museo a cielo aperto che gli spetta. Un impianto termale e finissimi mosaici possono ben stare sotto la sterpaglia.



Longarina è oggetto di una spaventosa opera di “riqualificazione” con centro commerciale e piscina. Sequestrata e poi riaperta, l'area è oggetto di indagine da parte della procura di Roma.

Alla denuncia dovrebbe seguire un atteggiamento propositivo. Su questo siamo d'accordo. Non sono un esperto archeologo tantomeno un urbanista ma non voglio venire meno al momento dell'iniziativa. Proposte: salvaguardare il patromonio archeologico, investire su di esso risorse che poi verrebbero largamente ripagate. Ovviamente una classe politica che si lascia guidare solo dall'emergenza (emergenza reperimento voti, si intende) non è in grado di farcela.

Investire sul patrimonio culturale significa nuovi posti di lavoro attraverso l'utilizzo e la conservazione. Andrea suggeriva cooperative di giovani che potrebbero prendersi cura degli scavi. Per non parlare delle guide turistiche, gli interpreti, gli addetti ai bookshop, la possibilità di convertire in bed and breakfast gli appartamenti utilizzati soltanto durante l'estate. Un'amministrazione lungimirante si adopererebbe per creare un vero tour del litorale.
Basti pensare agli scavi di Ostia Antica, al mare e alla vicinanza dell'aeroporto di Fiumicino. La visita del tredicesimo municipio potrebbe rappresentare l'ultimo giorno a Roma dei viaggi di milioni di turisti. Scavi di Ostia Antica, le altre bellezze archeologiche (nel circuito sarebbe facile far rientrare la necropoli dell'Isola Sacra) e per chi vorrà mare o pineta di Castelfusano. Ristoranti che farebbero buoni affari, alberghi sul litorale pieni tutto l'anno (e questo significherebbe migliaia di posti di lavoro, ovviamente) e l'indomani partenza da Fiumicino.
Ricchezza solo valorizzando la cultura e la natura. Ma un progetto di quest'entità richiede lungimiranza. Tutto il contrario di ciò che fa la politica.