martedì 17 febbraio 2009

Le coste della Sardegna in mano alla governante Cappellacci

Soru ha perso. Sono deluso. Perdere fa parte del gioco, bisogna starci. Ma perdere dal commercialista di Berlusconi è abbastanza frustrante. Non sono deluso dal fatto che abbia perso il Partito Democratico perché Soru non ha niente a che fare al momento attuale con il Pd. Soru è ancora antiberlusconiano, ha tentato di denunciarlo (imbattendosi contro il lodo Alfano-scudo spaziale), si indigna ed evidenzia gli assurdi comportamenti del Premier. 
Se si perde bisogna starci. Quello a cui non mi va di stare è un Presidente del Consiglio che comodamente seduto sui salotti delle sue televisioni diffama Soru senza contraddittorio. Quello a cui non mi va di stare è un Presidente del Consiglio che - così come già fatto in Abruzzo - va a fare campagna elettorale a nostre spese in Sardegna, senza minimamente interessarsi ai problemi che invece sarebbero di sua competenza. Quello a cui non mi va di stare è un Presidente del Consiglio che dalla sua posizione privilegiata fa promesse ai sardi barattando un voto. Non mi assuefarò mai a questi atteggiamenti.

Domenico Finiguerra, sindaco del comune di Cassinetta di Lugagnano, primo comune in Italia a PRG 0 (sì sì, piano regolatore zero!) scrive "in Sardegna stravince il partito del cemento e il modello cultrale Berlusconian-Briatoriano. Lungo è il cammino di chi vorrebbe un'Italia diversa...". Credo abbia ragione. Il cammino si fa giorno dopo giorno più lungo. 

Stamattina alla colf Belpietro, la governante Cappellacci diceva già di voler cambiare la legge salva-coste di Soru. Mi fa venire la pelle d'oca. Spero non accada.
Non sostenevo Soru perchè appartenente al Pd. Sostenevo Soru perché parlava di preservazione del territorio, del paesaggio, del suolo per le generazioni future. Vorrei che esprimesse la stessa sensibilità ogni singolo amministratore, dal piccolo comune al Parlamento. Ora, in Sardegna, tutto questo è affidato al commercialista di Berlusconi. Auguri.

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