Ero a piazza Farnese il 28 gennaio scorso. Ne ho già parlato nel post "Meglio essere ammazzati come Borsellino che morire a poco a poco". E' stata una giornata stupenda che ho condiviso con Silvana. La ricordo come fosse ieri. Gli interventi degli uomini liberi come Salvatore Borsellino, Marco Travaglio, Sonia Alfano sono stampati nella mia mente. Anche l'intervento di Di Pietro. Sono tornato di corsa a casa dopo la manifestazione, appena in tempo per mangiare un boccone e guardare il resoconto dei tg. Erano già passate le 14 e sono dunque riuscito a vedere solo il tg3. Delle parole di quegli uomini liberi non c'era traccia, solo l'accusa a Di Pietro di vilipendio al capo dello Stato. La notizia ha occupato le prime pagine e i titoli di giornali e telegiornali. Addirittura Dominioni, l'avvocato di casa Berlusconi, denuncia il leader dell'Idv. E ancora prime pagine. Ora che per Di Pietro viene chiesta l'archiviazione, la notizia non merita che qualche breve trafiletto. Riescono a trasformare in merda i momenti più belli della mia vita. Oggi la politica e l'informazione asservita ai partiti riescono a trasformare in merda pure le mie emozioni. Vivo una giornata indimenticabile e quello che mi urlano al tg è "non hai fatto altro che assistere al meschino vilipendio a Napolitano da parte di Di Pietro". Dopo qualche settimana sussurrano appena che si erano sbagliati.
Il prossimo step è censurare i blog, youtube e facebook. Ovvero dove mi esprimo, mi informo e mi relaziono. Spero di non offendere la sensibilità di nessuno se mi domando "è ancora un uomo quello a cui vengono tolte le emozioni, la possibilità di condividere con gli altri i pensieri e l'interpretazione di quanto accade intorno a noi?".
Il prossimo step è censurare i blog, youtube e facebook. Ovvero dove mi esprimo, mi informo e mi relaziono. Spero di non offendere la sensibilità di nessuno se mi domando "è ancora un uomo quello a cui vengono tolte le emozioni, la possibilità di condividere con gli altri i pensieri e l'interpretazione di quanto accade intorno a noi?".
Ecco il video di Antonio Di Pietro. Glielo dobbiamo tutti.
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