io che non sono NESSUNO oggi vi chiedo di mettervi intorno a un tavolo e discutere pacatamente per un paio di orette.
Onorevoli Di Pietro e Marino, Beppe Grillo,
io che non sono NESSUNO oggi ho sentito la necessità di scrivervi questa lettera che probabilmente voi non leggerete e forse commenteremo tra pochi amici.
Onorevoli Di Pietro e Marino, Beppe Grillo,
io che non sono NESSUNO oggi ho sentito la necessità di scrivervi questa lettera che probabilmente voi non leggerete e forse commenteremo tra pochi amici.
Di Pietro, Marino e Grillo,
io che non sono NESSUNO oggi vi chiedo di guardarvi negli occhi e dirvi se l'Italia che immaginate, che sognate, è davvero così differente in ognuno di voi. Perché se così non fosse io che non sono NESSUNO vi chiedo un gesto di responsabilità.
Io che non sono NESSUNO non ce la faccio a guardare inerme il mio Paese che frana. Voi ci riuscite? Se ce la fate continuate pure a coltivare i vostri orticelli. Vi auguro che fioriscano rigogliosi, anzi attingerò anche io alle vostre risorse.
Ma se in nome di uno sterile “sono meglio io” rifiuterete di guardarvi negli occhi; se rifiuterete di discutere, parlarvi, insegnarvi, se rifiuterete di disegnarvi l'un l'altro l'Italia che sognate, come potete chiederci di combattere per voi?
Ci avete arruolato. In momenti differenti. Nel nome di un progetto a lungo termine, per prendere le redini di un partito che si sfalda, per abrogare una legge infame o anche solo per darvi la forza di continuare. Ebbene abbiamo risposto compatti in ogni occasione. Abbiamo raccolto le firme per abrogare il Lodo Alfano, abbiamo combattuto per riappropriarci dei nostri poteri costituzionali. Abbiamo sperato che l'alternativa a chi sputa quotidianamente sulla nostra Costituzione potesse essere qualcuno che la esaltasse.
Oggi ci ritroviamo a dover scegliere tra buio o tenebra.
Io che non sono NESSUNO vi supplico di dialogare. Vi supplico di arruolarci di nuovo. Almeno interpellateci, chiedeteci se siamo d'accordo o meno. Vi supplico di essere umili e per un attimo temere per questo nostro Paese che muore. Non temere soltanto di deludere una fetta d'elettorato.
So che dalle vostre menti e competenze, dalle vostre passioni verrà fuori un'Italia capace di restituirci la voglia di sognare.
La forza di sognare non c'è più. Si terminano gli studi e si brama un lavoro da 1200 euro al mese, per poter galleggiare. E ci si ferma. L'Italia si ferma.
Scusate se ora mi rivolgo a voi in maniera irrispettosa.
Ma Tonino, i progetti di Beppe Grillo in tema di mobilità, energia e ambiente possiamo prenderli in considerazione? Vediamo che dice, no? Proviamo a capire cosa è successo laddove ciò che teorizza è già realtà.
Ignazio, quello che propone Tonino per far funzionare – funzionare davvero – la giustizia possiamo esaminarlo pacatamente?
Beppe vuoi continuare a scrivere post su D'Alema o possiamo cercare di capire se il programma di Ignazio per quel che riguarda università, ricerca, sviluppo, lavoro, depenalizzazione delle droghe leggere è davvero in conflitto col tuo?
Io che non sono NESSUNO vi chiedo di confrontarvi. E magari poi ci direte che siete incompatibili.
Spiegateci la ragione, e ce ne faremo una ragione.
Ps. Ringrazio Ivan Scalfarotto che elogiando il limite di due mandati per i parlamentari mi ha dato l'idea per questa lettera
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