venerdì 27 marzo 2009

Più brutta

Qualche tempo fa mi sono detto che non avrei lasciato questo Paese perché sentivo ancora disponibili le energie per poterlo migliorare. Nel piccolo ambito delle idee, delle buone pratiche, del rispetto per l'ambiente in cui viviamo e del prossimo con cui ci rapportiamo.

In quest'ultimo anno ho visto un Paese che si è abbruttito ulteriormente. E mi fa male.

Questo governo di piduisti mafiosi lo sta sfregiando. Mese dopo mese continua a flaggare i punti del Piano di rinascita di Gelli.

Fa il contrario speculare di quello che ha bisogno l'Italia. Lo affossa. Esalta gli egoismi. Ridicolizza l'amore per la cosa comune. Schernisce la nostra sete di giustizia sociale.

Oggi dal governo escono fuori interventi come il “piano casa” (ovvero il condono edilizio a monte), la riforma della giustizia (leggasi condono dei reati mafiosi a monte), la legge sul fine vita (leggasi condono della libertà a monte, ovvero te la condono così non c'è più).

Oggi parlare di sviluppo significa costruire grattacieli. Oggi se si impedisce di costruire sulle coste della Sardegna incontaminate si viene tacciati di morte del turismo. Oggi se si chiede di mettere in atto tutte le possibilità che la tecnologia ci regala per poter sconfiggere la criminalità si viene tacciati di essere giustizialisti.
Sono deluso, amareggiato. Questo non è il paese in cui voglio vivere.
Alla fine di questa stagione politica resterà un Italia più brutta. Da qualsiasi punto di vista la si guardi.

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